giovedì 31 marzo 2016

L’INTERVENTO DI VITO GAMBERALE ALLA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO: “ITALIADIGITALE: 8 TESI PER L’INNOVAZIONE E LA CRESCITA INTELLIGENTE”

Si è tenuta lunedì 21 marzo, alla presenza di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, la presentazione del rapporto: “Italiadigitale: 8 Tesi per l’innovazione e la crescita intelligente”, evento organizzato da Italiadecide. Introdotto da Luciano Violante, Presidente dell’Associazione, il dibattito ha visto, tra gli altri, gli interventi di Marianna Madia, Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Carlo Ratti, Direttore del Senseable City Lab Mit, ed Enrico Seta, Direttore Scientifico di Italiadecide.

Anche Vito Gamberale, manager di grande esperienza, attualmente alla guida di Grandi Lavori Fincosit e Quercus Assets Selection, ha portato la sua testimonianza in qualità di Presidente della Commissione per il premio “Amministrazione, cittadini, imprese”. Ringraziando le istituzioni e il Presidente della Repubblica, Gamberale si è così espresso nel suo intervento: “La commissione per l’istituzione e l’avvio di questo premio fu costituita lo scorso anno in occasione della presentazione del rapporto Italiadecide 2015. Tale commissione è stata composta dall’architetto Elisabetta Spitz, dai professori Pierluigi Ciocca, Piermassimo Chirulli, Cesare Pinelli e Filippo Satta, dall’Onorevole Stefano Quintarelli, dal dottore Enrico Seta, Direttore di Italiadecide e da me. Per decidere quale premio assegnare, siamo partiti dalla mappa ISTAT della Pubblica Amministrazione, al fine di individuare delle aree idonee per la scelta di quest’anno. Inizialmente ci siamo concentrati su 3 aree: l’accorpamento dei Comuni e/o dei servizi offerti da essi, perché ci sembrava positivo avere esempi pratici dell’applicazione della spending review; l’attivazione dello sportello unico per le attività produttive, perché ci sembrava giusto valorizzare l’informatizzazione al servizio della semplificazione per le imprese; le prestazioni cliniche e l’efficacia delle stesse, l’efficienza gestionale e l’umanizzazione del rapporto con i pazienti nei presidi ospedalieri, per portare all’attenzione gli esempi virtuosi di una sanità che funziona. Per le prime due aree ci siamo rivolti all’ANCI, la nota associazione che rappresenta le municipalità del Paese. Per la terza area, invece, ci siamo rivolti all’AGENAS, istituzione che ha il compito di standardizzare l’efficienza dei servizi sanitari. Da entrambe le associazioni abbiamo riscontrato una grande disponibilità ad aiutarci. Dopo una fase di analisi e studio, verso novembre ci siamo resi conto che per i Comuni non si sarebbe potuto lavorare sulla base di schemi omogenei generali. Per questo motivo, ci siamo concentrati sulle aziende ospedaliere, anche perché ci è sembrato evidente che l’AGENAS stia progredendo nell’imposizione di parametri standard, comparabili tra di loro. Tale supporto ci ha consentito di far partire un bando di gara aperto a tutte le aziende ospedaliere pubbliche del Paese, messo in rete il 16 dicembre. Delle regioni italiane, in 12 hanno provveduto alla mobilitazione delle loro eccellenze. Hanno partecipato 34 delle 300 aziende ospedaliere del Paese, ovvero l’11%, valore non eccezionale ma dignitoso. Sono mancate regioni importanti, forse per via delle domande molto stringenti. Tra i partecipanti hanno prevalso le aziende ospedaliere a carattere generale, spesso collegate ai locali centri universitari. Significativa anche la partecipazione degli IRCCS, ovvero gli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico, solitamente centri oncologici. Il bando si basava su parametri numerici ben definiti legati alle prestazioni, al tasso di assenza del personale, nonché specifiche attenzioni rivolte ai pazienti. Le documentazioni sono state tradotte dalla Commissione in schede comparabili. È emerso un panorama ampio di ospedali e istituti veramente ben strutturati, caratterizzati da specializzazioni, orientati da benchmark avanzati nelle prestazioni, attenti alla situazione del malato e nei quali la trasparenza convive con l’efficienza. Questo lavoro conferma che la sanità italiana è molto avanzata nelle prestazioni, molto attenta agli aspetti umani, sempre avveduta nel coniugare efficienza economica ed efficacia nei risultati clinici. In Italia è diffusa la critica alle strutture, il nostro è un Paese impermeabile all’orgoglio. In realtà, l’Italia è patria di eccellenze in ogni campo, specialmente quello sanitario (anche in ottica Europea). Dall’esame è derivata una short list delle eccellenze: la Commissione ha deciso di premiare un ospedale e un IRCCS. La decisione finale, che non può e non vuole avere alcun significato scientifico ma può solo costituire una segnalazione di efficienza organizzativa e di umanizzazione verso il malato, si è così configurata: come ospedale è stata scelta L'Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna policlinico Sant'Orsola-Malpighi; come IRCCS è stato selezionato l’Istituto CROB di Rionero in Vulture. Le motivazioni: l’ospedale di Bologna ha colpito per l’ampiezza delle discipline specialistiche trattate, l’efficiente rapporto addetti per posti letto, i positivi risultati di bilancio (utile netto del 2%), il contenuto assenteismo, l’ampia attrattività extra-regionale, la facile accessibilità e i consolidati sviluppi online. L’istituto CROB è stato premiato in quanto virtuoso esempio del nostro Mezzogiorno per impegno e risultati nonostante le esigue dimensioni, per la ricerca sul cancro, per il ruolo delle donne, per l’attrattività extra-regionale, per l’ottimo rapporto addetti e posti letto, per l’incidenza dei ricercatori (15%), per l’attenzione al paziente, per l’accessibilità, per i sistemi di comunicazione funzionanti, per la trasparenza e per il basso livello di assenteismo. La Commissione ha scelto la sanità nella convinzione che un’area così offesa dagli scandali meriti, in realtà, una valorizzazione delle proprie eccellenze, diffuse in tutto il territorio”. Vito Gamberale chiude ringraziando i membri della Commissione, fondamentali per l’assegnazione dei premi.

martedì 26 gennaio 2016

IL CDA DI GRANDI LAVORI FINCOSIT, PRESIEDUTO DA VITO GAMBERALE, ANNUNCIA: COMMESSE PER 200 MILIONI DI EURO

Alta velocità, infrastrutture marittime, aeroportuali e viarie, cantieri di edilizia civile e industriale. Quelli citati sono solo alcuni degli ambiti di intervento di Grandi Lavori Fincosit, società, fondata nel 1905, attiva nella progettazione e realizzazione di grandi opere pubbliche e private, cantierizzate con tecnologie di ultima generazione. Operativa in più di 30 Paesi del mondo e con collaborazioni con alcuni degli architetti più rinomati, Grandi Lavori Fincosit ha comunicato in questi giorni un dato importante: il Consiglio di Amministrazione, guidato dall’ingegnere Vito Gamberale, ha reso noto che il consorzio ha acquisito commesse in Italia e all’estero per un valore di oltre 200 milioni di Euro. Tra i numerosi contratti chiusi, un appalto del CO.C.I.V. (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci) e la progettazione e costruzione di un edificio per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria della Misericordia a Udine.


GRANDI LAVORI FINCOSIT'S BOARD OF DIRECTORS – CHAIRED BY VITO GAMBERALE – ANNOUNCED THE ACHIEVEMENT OF NEW ORDERS WORTH 200 MILLION EUROS

Road, airport and maritime infrastructures, high-speed rail, civil and industrial construction. These are just a few examples of Grandi Lavori Fincosit's scope of intervention – a company founded in 1905 operating in the design and construction of large-scale public and private works thanks to cutting-edge technology worksites. With activities in over 30 countries worldwide in close cooperation with some of the globally best-known architects, Grandi Lavori Fincosit recently disclosed some important information: its board of directors, chaired by Vito Gamberale, announced that the consortium acquired new orders in Italy and abroad for a total value of about 200 million Euros. The long list of closed agreements includes a contract with CO.C.I.V. (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci), and the design and construction of a new building for the University Hospital Santa Maria della Misericordia in Udine.

mercoledì 24 giugno 2015

VITO GAMBERALE E LA PRIMA GALLERIA IN CONTINUITÀ DI TRAFFICO

“Abbiamo soprattutto vinto una sfida che apre una nuova frontiera” – Vito Gamberale

Per la prima volta nel mondo, una galleria autostradale realizzata senza interruzioni del traffico. Un successo italiano, portato a termine nel dicembre 2005 da Autostrade per l’Italia, guidata all’epoca da Vito Gamberale.
Un’inaugurazione in presenza dell’allora Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, per un tratto di 337 metri dell’Autostrada del Sole, poco distante dalla Capitale. Un progetto che richiese 21 mesi di preparazione e che consentì di limitare al minimo l’impatto ambientale, tutelando la vicina oasi naturale di Nazzano, evitando la costruzione di una seconda galleria. Uno scudo d’acciaio e tecnologia innovativa permisero di realizzare gli scavi e montare gli elementi in calcestruzzo necessari per l’opera.
Un successo particolarmente importante, soprattutto in un periodo di forte avversione verso il progresso industriale presso l’opinione pubblica, come sottolineato in occasione della cerimonia inaugurale dallo stesso Gamberale. Un traguardo raggiunto dopo oltre 11 anni che avevano visto, nel 1994, l’affidamento della progettazione alla Rocksoil; nel 1997 un nuovo affidamento al Gruppo spagnolo Ferrovial, che intendeva però realizzare l’opera in modo tradizionale, prevedendo l’interruzione del traffico automobilistico. Dopo un lungo contenzioso, che si risolse soltanto 5 anni più tardi, vi fu una nuova gara d’appalto, aggiudicata alla Cossi Costruzioni che, nel mese di luglio, diede finalmente avvio ai lavori. Si arrivò così, finalmente, alla realizzazione di quella che rimane la prima galleria al mondo realizzata in continuità di traffico.
I costi complessivi dell’opera ammontarono a circa 37 milioni di euro ma, come ebbe modo di sottolineare all’epoca l’Ing. Gamberale, non si sarebbe trattato di un investimento immediatamente redditizio: “abbiamo soprattutto vinto una sfida che apre una nuova frontiera”.

Per approfondire l’argomento vedi anche:
http://www.ilgiornale.it/news/sull-autostrada-sole-tunnel-ad-alta-tecnologia.html


VITO GAMBERALE - FIRST TUNNEL CONSTRUCTION WITH NO TRAFFIC INTERRUPTION


Vito Gamberale: “We overcame an important challenge and paved the way for a new frontier” 

A highway tunnel built, for the first time in the world, with no traffic interruption. This success was achieved in Italy thanks to a project completed in December 2005 by Autostrade per l'Italia, at that time chaired by Vito Gamberale.
The inauguration of the 337 m long segment of the Autostrada del Sole A1 motorway, not far away from Rome, was attended by the then Minister for Infrastructures Pietro Lunardi. The project required a 21-month preparation in order to minimise the impact on the environment and protect the nearby Nazzano natural park by avoiding building a second tunnel. An innovative technological steel shield allowed to perform the excavation works and to build the concrete elements necessary to implement the project.
This was an extremely important accomplishment, particularly when considering that at that time industrial progress was not supported by public opinion, as Gamberale highlighted in his speech during the inauguration of the tunnel. This goal was achieved through over 11 years of important transactions: the work design was first assigned to Rocksoil (1994), and then transferred to the Spanish Group Ferrovial (1997), that was however planning a more traditional approach for building the tunnel which required interrupting car traffic. After a long dispute – ended 5 years later – a new tender was won by Cossi Costruzioni, which finally started the construction works in July. The works resulted in the construction of the first tunnel in the world built without interrupting car traffic.
The overall cost for the tunnel accounted for approximately 37 million €; as Gamberale highlighted at that time, this investment did not immediately prove profitable: “however, we overcame an important challenge and paved the way for a new frontier”.

Further information on the topic under:

http://www.ilgiornale.it/news/sull-autostrada-sole-tunnel-ad-alta-tecnologia.html

venerdì 12 giugno 2015

VITO GAMBERALE AZIONISTA E PRESIDENTE DI ITERCHIMICA

Lo scorso 11 giugno, Iterchimica - società leader nel mercato degli additivi per asfalti presente in oltre 70 Paesi del Mondo - ha annunciato l’ingresso nel suo azionariato del top manager Vito Gamberale, nominato Presidente della Società.
Gamberale, che ha rilevato una quota di minoranza, ha espresso grande soddisfazione per il suo “nuovo impegno industriale e professionale” in una realtà da lui definita “sana e solida”. Un’eccellenza nazionale in un settore di nicchia, con un elevato potenziale di crescita, su cui Gamberale ha deciso di scommettere.
Soddisfazione anche da parte di Gabriele Giannattasio che nel 1967 ha fondato la Società e attualmente la guida assieme ai suoi tre figli.


VITO GAMBERALE INVESTED IN ITERCHIMICA AND WAS APPOINTED PRESIDENT

On June 11th, Iterchimica – a leading company operating in the asphalt additives market in over 70 countries worldwide – announced that top manager Vito Gamberale joined the company shareholdership and was appointed President.
Gamberale acquired a majority share of the company and expressed great satisfaction for his “new industrial and professional commitment” in an entity that he defined as “strong and healthy”. Gamberale has great confidence in this top-class company operating in a niche market and with a high growth potential.

Gamberale was welcomed by Gabriele Giannattasio, who founded the company in 1967 and still manages it together with his three offspring.


martedì 21 aprile 2015

LA PRIVATIZZAZIONE DI AUTOSTRADE PER L'ITALIA

Dal controllo dell’IRI alla gestione Gamberale

Alla fine degli Anni ’90 si assiste in Italia all’avvio di un importante piano di privatizzazioni: lo Stato ha infatti l’obiettivo, da una parte, di recuperare le risorse economiche per abbattere il debito pubblico, dall’altra, di incrementare l’efficienza delle aziende attraverso il coinvolgimento di privati. Tra le società che rientrano nel progetto, si segnala in particolare Autostrade per l’Italia, la cui privatizzazione avviene in due fasi distinte, sotto la supervisione del Comitato Privatizzazioni.
Sino ad allora, la Società è controllata all’87% dall’IRI - Istituto per la Ricostruzione Industriale, ente pubblico che perseguiva obiettivi di politica industriale - mentre un restante 13% è costituito dal flottante di Borsa.
La prima fase della privatizzazione di Autostrade si realizza tra giugno e ottobre 1999, con una gara che si prefigge l’obiettivo di cedere, a un gruppo stabile di azionisti, una quota del 30% della Società. Ad aggiudicarsela è una cordata guidata dal Gruppo Benetton - insieme ad Acesa (oggi Abertis), Fondazione CRT, Unicredit e Assicurazioni Generali - che si assicura così il 30% del capitale di Autostrade.
Una seconda tranche della privatizzazione si completa invece nel novembre del 2003 attraverso un’OPA - Offerta Pubblica d’Acquisto - per una quota del 56,6%, che viene collocata in Borsa con un prezzo iniziale di 6,75 euro per azione.
Tale operazione porta ad una capitalizzazione del 100% di Autostrade per l’Italia, per un totale di 8,1 miliardi di euro, il premio più alto raggiunto dalle privatizzazioni verso la fine degli Anni ’90.
Con l’obiettivo di migliorare l’efficienza aziendale e promuovere nuovi investimenti, gli azionisti di Autostrade imprimono un cambio di passo che darà ben presto i primi risultati. Nel 2000 prende avvio la gestione del manager Vito Gamberale che, nominato in quell’anno Amministratore Delegato della Società, resterà al vertice di Autostrade per sei anni, guidandola attraverso un processo di rinnovamento, innovazione ed internazionalizzazione. In quegli anni, Autostrade si afferma come una vera e propria multinazionale.
Nel 2003, intanto, il nucleo stabile degli azionisti passa dal controllo di una quota del 30% ad una quota del 50,1%. Un mutamento, questo, che assicura un controllo più stabile dell’Azienda ed una struttura finanziaria più equilibrata tra debito e capitale. Nello stesso anno, inoltre, il nuovo assetto azionario si traduce in una riorganizzazione del Gruppo Autostrade SpA, che conferisce tutte le sue attività autostradali ad Autostrade per l’Italia SpA, società interamente controllata dal Gruppo.
Grazie al processo di privatizzazione, lo Stato incassa complessivamente quasi 7 milioni di euro, facendo ricadere sugli investitori gli oneri relativi al piano d’investimento per la Variante di Valico, un progetto fermo da 15 anni. Anche grazie a seguito del processo di privatizzazione, inoltre, tra il 2002 e il 2007, Autostrade per l’Italia investe più di 21 miliardi di euro sul potenziamento della rete, una cifra 6 volte superiore a quanto investito precedentemente alla privatizzazione.



PRIVATISATION OF AUTOSTRADE PER L'ITALIA

From the control by IRI to Gamberale's management

In the late 90s, an important privatisation plan was launched in Italy as the Government aimed to recover economic resources to reduce public debt on one hand, and on the other, to increase companies' efficiency involving private entities. A particular case among the companies participating in the project was Autostrade per l'Italia, which underwent a two-phase privatisation supervised by the Privatisation Committee.
Until then, the company was 87% controlled by IRI (Istituto per la ricostruzione industriale ─ a public entity pursuing industrial policy targets), the remaining 13% were accounted for by floating shareholders.
Autostrade's first privatisation phase was accomplished between June and August 1999 with a tender aiming to sell the company's 30% share to a solid group of shareholders. The alliance led by the Benetton Group together with Acesa (now Abertis), the CRT Foundation, Unicredit and Assicurazioni Generali won the tender, gaining the company's 30% share.
A second privatisation phase was then completed in November 2003 through a public bid for a 56.6% share listed on the stock market with the initial price of 6.75% Euro per share.
This transaction led to a 100% capitalisation of Autostrade per l'Italia, for a total of 8.1 billion Euros ─ the highest price recorded among the privatisations in the late 90s.
Aiming to improve the company efficiency and foster new investments, Autostrade's stakeholders forced a shift in pace that would soon prove to be effective. In 2000, Vito Gamberale was appointed CEO of the company, remaining at Autostrade's top management for six years, through which time he led the company through a renovation, innovation and internationalisation process. During the years of his management, Autostrade established itself as a true multinational company.
Meanwhile, in 2003, the solid stakeholder group increased its control share from 30% to 50.1%, a shift that allowed for a more stable control on the company and more balanced debt/asset ratio in its financial structure. Moreover, that same year the new shareholder structure called for a reorganisation of the Autostrade SpA Group, transferring all highway services to Autostrade per l'Italia SpA – a company fully controlled by the Group.
Thanks to the privatisation process, the Government cashed almost 7 million Euros, whereas the investors overtook the investment plan costs for the Variante di Valico ─ a project that had been on hold for 15 years. Furthermore, thanks to the success of the privatisation process, Autostrade per l'Italia also invested over 21 billion Euros in the network enhancement between 2002 and 2007, a figure 6-fold higher than the investments before privatisation.

mercoledì 8 ottobre 2014

F2I: L’AUSPICIO DELLE CASSE DI PREVIDENZA PER IL DOPO-GAMBERALE

Dopo aver guidato F2i all’affermazione tra i più importanti fondi infrastrutturali al Mondo, Vito Gamberale si appresta a lasciare l’incarico di amministratore Delegato della società che nel 2007 ha contribuito a costituire.

Lo scorso 7 ottobre i Presidenti di tre Casse di previdenza hanno indirizzato una lettera aperta agli azionisti di F2i, sottolineando che le voci di uscita di Vito Gamberale da F2i richiedono “riflessioni e comportamenti che non compromettano la qualità e l'indipendenza nella gestione dei fondi infrastrutturali della SGR”. La lettera, firmata da Mario Schiavon, Nunzio Luciano e Alessandro Visparelli - in rappresentanza ripettivamente di Enpapi (la cassa di previdenza degli infermieri), Cassa forense ed Enpacl (ente di previdenza dei consulenti del lavoro) - esprime apprezzamento per il lavoro svolto da Gamberale e sottolinea che la sua sostituzione “non deve prescindere dal far prevalere l'eccellenza professionale e l'indipendenza rispetto a logiche di appartenenza, che nulla possono avere a che fare con la gestione di uno dei principali player europei nel suo settore”.

I presidenti delle tre casse di previdenza private hanno concluso la loro lettera agli azionisti di F2i scrivendo: “fiduciosi che le scelte siano orientate in tal senso e pronti a dare il nostro contributo rinnoviamo piena fiducia al Team di F2i SGR, che deve proseguire coeso nella propria sfidante attività quotidiana”.

Dalla sua costituzione, Gamberale ha ricoperto l’incarico di Amministratore Delegato di F2i, guidando la Società di Gestione del Risparmio nella creazione di filiere di settore nei comparti della distribuzione del gas, degli aeroporti, delle TLC, dei servizi idrici e delle energie rinnovabili. Attualmente, F2i ha impegnato la quasi totalità della raccolta del Primo Fondo, pari a 1.852 milioni di euro, ed ha avviato l’attività di raccolta (fund raising) di un Secondo Fondo che, con un target di 1.200 milioni di euro ha già raccolto quasi 800 milioni di euro ed avviato investimenti nei settori della distribuzione del gas, degli aeroporti, della gestione dei rifiuti e dei sistemi di pagamento.

In occasione della recente approvazione del primo bilancio semestrale per il 2014, F2i ha comunicato di prevedere per l’anno in corso un net dividend yield del 6,1%, un record di efficienza a livello europeo tra i fondi infrastrutturali.

F2i: Wishes of Welfare funds for Gamberale's succession

After leading F2i to become one of the most important infrastructure funds worldwide, Vito Gamberale is about to leave his role as CEO of the company that he helped shape since 2007.

On October 7th, the presidents of three welfare funds addressed an open letter to F2i's shareholders highlighting that with Gamberale leaving ''it is paramount to ensure that the quality and independence in the management of the SGR's infrastructure assets are not compromised.'' This letter, signed by Mario Schiavon, Nunzio Luciano and Alessandro Visparelli ─ on behalf of Enpapi (nurse welfare fund), the Lawyers’ fund and Enpacl (work consultants' security authority) ─ acknowledges Gameberale's work and encourages that his replacement “should aim for professional excellence and independence, rather than be based on affinity criteria, which cannot enhance the management of one of the major European players in this sector.

The presidents of the three private welfare funds concluded their letter to F2i's shareholders stating to be "confident that selection of the successor will respect this, and we are ready to contribute. We reconfirm our trust in the F2i SGR team, who should consistently continue their challenging work on a daily basis."

Since its foundation, Gamberale was the CEO of F2i, and led the asset management company to the creation of sector industries in gas distribution, airports, TLCs, water services and renewable energy. Currently, F2i invested almost all of the fundraising of its First Fund ─ 1,852 million Euros ─ and launched its Second Fund (targeting 1.2 million Euros), which already raised close to 800 million Euros, and started investing in gas distribution, airports, waste management and payment systems.


Following the recent approval of its 2014 half-year financial statements, F2i communicated to expect a 6.1% net dividend yield for 2014, an efficiency record among European infrastructure funds.

mercoledì 24 settembre 2014

MULTIPLEX DI PERSIDERA (TELECOM-L’ESPRESSO). F2i TRA I POTENZIALI ACQUIRENTI

Dopo una prima anticipazione di alcune settimane fa da parte dell’Agenzia Radiocor - Il Sole 24 Ore - relativa all’avvio del riassetto azionario di Persidera - società controllata al 70% da Ti Media Broadcasting e al 30% dal Gruppo L’Espresso - Il Sole 24 Ore pubblica oggi un articolo secondo cui gli information memorandum della società sarebbero attesi nelle prossime settimane per essere recapitati a fondi di private equity e gruppi finanziari italiani ed esteri che gravitano intorno al settore delle infrastrutture.

Tra di essi vi sarebbe F2i - Fondi Italiani per le Infrastrutture, uno dei maggiori fondi infrastrutturali a livello europeo, il più grande in Italia. Secondo quanto riportato dall’articolo a firma di Carlo Festa, F2i e Clessidra, il fondo guidato da Claudio Sposito, avrebbero ricevuto un dossier relativo a Persidera.

F2i e Clessidra sarebbero al momento gli unici potenziali acquirenti italiani, mentre sarebbero in corsa anche potenziali investitori esteri.

In base a quanto riportato dal Sole 24 Ore, l’operazione dovrebbe concludersi entro fine anno e prevederebbe l’obiettivo di “valorizzare un’ampia porzione della partecipazione detenuta negli asset televisivi”. Si parla di una quota pari ad almeno il 70%.

La richiesta economica per il 100% di Persidera si aggirerebbe intorno al mezzo milione di euro, ma per le prime offerte occorrerà attendere la stagione autunnale.

L’articolo del Sole 24 Ore che fa riferimento a F2i è disponibile al seguente indirizzo:
http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2014/09/19/per-i-multiplex-di-telecom-e-lespresso-in-gara-f2i-e-clessidra/

Persidera's multiplexes (Telecom, L'Espresso): The potential buyers include F2i

A few weeks ago, the Radiocor - Il Sole 24 Ore agency communicated a news update on the shareholding reorganisation of Persidera - a company controlled by Ti Media Broadcasting (70%) and the Espresso group (30%). Today, Il Sole 24 Ore published an article reporting that the company's information memoranda are expected to be delivered in the following weeks to private equity funds and Italian and foreign financial groups from the infrastructure industry.

These include F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture, one of the largest European infrastructure funds, and the largest in Italy. According to the article written by Carlo Festa, F2i and Clessidra - the fund chaired by Claudio Sposito – received a dossier on Persidera.

F2i and Clessidra are currently the only potential Italian buyers, along with other foreign investors.

Based on the Sole 24 Ore's article, the transaction should come to a conclusion within the end of 2014 and will aim to “enhance a large participation in TV assets”. The negotiations target a share of about 70%.

Persidera's 100% share costs are reported to be around 1.5 million Euros. The first offers are not expected before autumn.


The Sole 24 Ore's article on F2i can be viewed at:

http://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2014/09/19/per-i-multiplex-di-telecom-e-lespresso-in-gara-f2i-e-clessidra/